Note sugli intervalli di manutenzione
Le
indicazioni relative alle scadenze di manutenzione fanno riferimento a
chilometraggi e, talvolta, ad intervalli di tempo che vanno considerati
come limite massimo da non oltrepassare.
Naturalmente alcuni particolari, come il filtro dell'aria o quello del carburante,
possono richiedere, a causa dell'ambiente di utilizzo del veicolo, una sostituzione a volte anche notevolmente anticipata rispetto a quanto posto come limite
lassimo dal costruttore RENAULT®.
Il chilometraggio massimo, ad esempio, del filtro dell'aria di un motore
Diesel non viene quasi mai raggiunto perchè esso si presenta quasi
sempre da sostituire ad ognuna delle ispezioni periodiche intermedie.
Inoltre RENAULT® consiglia di ridurre gli intervalli di manutenzione quando il veicolo viene sottoposto ad un utilizzo mediamente più intenso, secondo i criteri che riportiamo qui di seguito:
Condizioni di utilizzo gravoso (utilità del sistema O.C.S.) |
Intervalli di sostituzione Olio motore e relativo filtro |
Intervalli di sostituzione Filtro Gasolio |
Cinghia accessori e suoi tenditori |
Cinghia distribuzione e tenditori |
|
Dimezzati rispetto alle scadenze convenzionali (es: 15.000 Km invece dei 30.000 Km normalmente previsti) | Ogni 90.000 Km o 5 anni | Ogni 90.000 Km o 5 anni | |
ECCEZIONI | 80.000 Km o 5 anni per i veicoli che in condizioni normali sarebbero sottoposti a manutenzione ogni 20.000 Km | |||
120.000 Km o 6 anni per motori 2.0 M9R | 150.000 Km o 10 anni per motori 3.0 V6 P9X |
Una considerazione specifica va fatta per le scadenze di manutenzione
dei 30.000 Km per motivi sostanzialmente legati all'usura delle placchette
dei freni a disco.
Spieghiamo il perchè:
la
durata media delle placchette dei freni anteriori si aggira sui 40.000 Km e
di 80.000 Km per le placchette o le ganasce, in caso di freni a tamburo, dei
freni posteriori, salvo casi particolari di utilizzo particolarmente
leggero dell'impianto frenante o, all'opposto, o di una condotta di guida particolarmente aggressiva, magari in combinazione con il frequente intervento (automatico) di dispositivi quali l'ESP, l'AFU, il CSV, l'ASR, il VDL. il RAB, ecc.., i quali, agendo con varie modalità anche sull'impianto frenante, influenzano a volte sensibilmente la durata delle guarnizioni dei freni, sino ad avere, in condizioni di utilizzo limite, una usura pressochè identica fra freni anteriori e posteriori.
Nota all'usura precoce dei freni posteriori: il verificarsi di questa
circostanza viene talvolta considerato come conseguenza di un funzionamento anomalo dell'impianto frenante mentre, in relatà, è all'opposto indice dela sua piena efficienza ma conseguenza involontaria, semmai, del tipo di guida, messo in atto dall'utilizzatore del veicolo, che porta spesso all'intervento automatico di questi preziosissimi sistemi di sicurezza.
Va inoltre aggiunto il fatto che sono stati soppressi ormai da lungo tempo
i segnalatori di usura presenti all'interno delle placchette dei freni anteriori
e, quindi del sistema di avviso del quadro strumenti.
Da questo ne consegue che in occasione del tagliando effettuato a 30.000
Km l'usura dei freni anteriori potrebbe non essere ancora tale da giustificarne
la sostituzione ma, e qui è il problema, probabilmente il materiale
di attrito ancora presente non permetterebbe di raggiungere la successiva
scadenza dei 45.000 Km (per veicoli con intervallo di manutenzione ogni 15.000 Km) o, ancora meno probabile, dei 60.000 Km (per veicoli con intervallo di manutenzione ogni 30.000 Km) senza rischio
di distruzione dei dischi freno con evidenti conseguenze per la sicurezza di guida (oltre, naturalmente, al costo economico della prematura sostituzione
completa di dischi e placchette).
Appare quindi evidente che, in questa circostanza, i rischi concreti sono
sostanzialmente due:
Per sottrarsi
a questo problema sarebbe quindi consigliabile far eseguire il controllo
dell'impianto frenante e di almeno una parte della manutenzione ogni 40.000
Km, sì da
tentare di far coincidere il raggiungimento del limite di sicurezza di
usura dei freni con una delle soste in officina.
Nessuna ragionevole previsione nè consiglio può essere ritenuto
valido per chi sfrutta i freni in modo intenso; ci sono utilizzatori che
ne consumano una serie anche ogni 10.000 Km!
In questi casi l'unica cosa che si può fare, se proprio non si può
utilizzare diversamente l'auto, è di sottoporla ad ispezioni molto
ravvicinate, all'incirca, appunto, ogni 10.000 Km, essenzialmente mirate
al controllo dell'efficienza dell'impianto frenante.