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Le lampade allo XENO

Si sente sempre più spesso di parlare di lampade allo XENO e probabilmente molti pensano che si tratti solo di una lampadina per auto di forma o con caratteristiche un pò diverse dalle altre.
Quello che in realtà le contraddistingue è il modo in cui esse producono luce.1







Le lampadine tradizionali sono anche dette "ad incandescenza" perchè emettono luce in quanto il loro filamento viene portato ad incandescenza facendolo attraversare da corrente elettrica.


Quelle allo Xeno invece emettono luce in seguito allo scoccare di un arco elettrico (come quando si fanno delle saldature autogene) tra due elettrodi affacciati1
all'interno di una piccola ampolla.
La tensione necessaria a far innescare l'arco elettrico (circa 23.000 Volt) viene generata da un dispositivo apposito chiamato "ballast", il quale si incarica anche di mantenerlo acceso, riducendo la tensione iniziale a circa 80 Volt (tensione di mantenimento).
Ma la particolare luminosità che generano non è dovuta all'arco elettrico in sè, bensì al fatto che esso attraversa una ampollina contenente appunto lo XENO, un gas nobile che ha la particolarità di emettere una luce azzurrina se eccitato da una scarica elettrica.
La sua luce è per intensità molto simile a quella solare, con evidenti vantaggi nella illuminazione, mentre la durata teorica delle lampade allo XENO è quasi dieci volte maggiore di quelle tradizionali, a fronte di un consumo di corrente di circa la metà.

Il riscaldamento del faro è minore, come minore è il consumo di elettricità (circa 35 Watt contro i 55 Watt minimi di una lampada ad incandescenza tradizionale).
Inoltre il loro zoccolo ha una forma specifica ed utilizzano un collegamento al "ballast" di tipo dedicato.
Considerata la particolare luminosità di queste lampade ed il rischio di abbagliamento per gli altri automobilisti che sopraggiungano in senso contrario, la legge impone che ad esse sia sempre associato, oltre ad un dispositivo lavafari, anche un impianto correttore di altezza, con l'incarico di mantenere l'orientamento del fascio luminoso sempre parallelo al terreno.