Gli pneumatici.
Le principali caratteristiche
1,
2 e 3) Nell'ovale qui a lato avete un esempio della marcatura riguardante
le dimensioni dello pneumatico.
Talvolta l'omologazione del vostro veicolo vi offre più possibilità
di scelta, con il solo obbligo di montare sull'auto tutti pneumatici
dalle dimensioni identiche fra loro.
4)
Nel cerchio appare la cifra che identifica il cosiddetto Indice
di carico, ovvero il peso
massimo che quello pneumatico, nelle normali condizioni di temperatura
e pressione, può sopportare.
5)
Qui cerchiata appare invece la lettera dell'Indice di velocità massima tollerabile
dallo pneumatico.
Tenete presente che in caso di sostituzione di una o due coppie di pneumatici
le loro caratteristiche di carico e velocità massima tollerati devono
essere uguali o superiori alle specifiche di omologazione riportate sul libretto
di circolazione dell'auto.
Altra
annotazione presente, spesso su uno solo dei fianchi dello pneumatico, è
quella riguardante la sua data di fabbricazione.
Sino al 1999 compreso, le cifre che la indicavano erano tre, le prime due
riferentesi alla settimana dell'anno, e la terza all'ultima cifra dell'anno
stesso.
Dal 2000 le cifre sono diventate quattro: le prime due indicano ancora la
settimana e le altre due le ultime due cifre dell'anno.
Nel caso specifico lo pneumatico è stato fabbricato nella 30ª
settimana dell'anno 2004 quindi, contando approssimativamente quattro settimane
per ogni mese, si può dedurre che esso è stato fabbricato all'incirca
alla metà di Agosto del 2004.
E' utile notare che i costruttori di pneumatici indicano in 6 anni dalla
fabbricazione il periodo massimo di efficienza dei prodotti, a causa del
possibile deteriorarsi, per effetto del tempo, delle loro originarie caratteristiche
di tenuta.
Acquistando degli pneumatici sarebbe quindi meglio preferire quelli che, oltre
ad avere date di fabbricazione il più possibile vicine tra loro, possano
essere completamente sfruttati, in base alla propria percorrenza annuale
ed al proprio stile di guida, entro la data di scadenza consigliata dai produttori
(i sei anni a partire dalla fabbricazione).
Nulla vieta però di procurarsi, se si fa un uso tranquillo o moderato
dell'auto, anche degli pneumatici che siano al limite o poco oltre il periodo
suddetto.
Le indicazioni dei costruttori vengono fornite solo a titolo di consiglio,
ma è poi l'utilizzatore a fare la scelta definitiva.
Ancora una annotazione presente ci permette di verificare la pressione massima
ammessa di gonfiaggio, qui espressa in KPa (KiloPascal) e, fra parentesi
in PSI. Per ottenere l'equivalenza in Bar potete servirvi della nostra Tabella
di conversione, scrivendo il valore in PSI nell'apposita casella.
Nel libretto di uso e manutenzione dell'auto i valori prescritti di pressione sono annotati sempre in una delle prime pagine (ad esempio per Espace IV alle pagine 0.04 e 0.05) .
Nel
caso specifico dello pneumatico qui rappresentato otterrete una pressione massima
di gonfiaggio di circa 3,5 Bar.
Alcuni pneumatici presentano all'interno delle scanalature
del battistrada delle piccole creste che emergono dal loro fondo. Sono
queste degli indicatori di usura, denominati TWI (Tread
Wear Indicator) le quali, allorquando per usura del battistrada si presenteranno
al suo stesso livello esterno, vi saranno utili per avvertirvi che è stato
raggiunto il loro limite di sicurezza (quello minimo legale è di
1,6 mm nella zona di maggiore usura) e che è giunto il momento di
sostituirli, per la vostra ed altrui tranquillità.